Nel cuore della suggestiva cornice dell’Aurum di Pescara, le classi IVB e IVD del Liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Sora hanno avuto il piacere di rincontrare un volto noto: Giorgio Rizzo. L’artista siciliano, “poliedrico e tridimensionale”, aveva già lasciato un segno profondo nei cuori degli studenti durante l’esperienza formativa, legata alla Staffetta di scrittura creativa a cui le classi avevano partecipato, alle Isole Tremiti, dove si era fatto apprezzare non solo come percussionista, ma anche per la sua colta ironia, radicata nelle tradizioni della sua terra d’origine.
Questa volta, però, Rizzo ha mostrato un altro lato della sua arte: quello di pittore capace di esplorare l’animo umano attraverso colori e simboli. La sua mostra, intitolata “Le stanze dell’anima”, ha condotto gli spettatori in un viaggio emozionante nei meandri più profondi dell’essenza femminile. Le protagoniste assolute delle sue opere sono infatti le donne, celebrate come macchine progenitrici di vita, figure che incarnano forza, resilienza e mistero.
Attraverso una pittura intensa e materica, dove i colori della Sicilia si intrecciano con tecniche innovative come l’uso della cenere dell’Etna, Giorgio Rizzo affronta tematiche universali e potenti: la solitudine, la violenza, lo scorrere del tempo. Tra i quadri esposti, “Testa di Moro” si distingue per la profondità emotiva: una figura femminile avvolta da un velo di malinconia, che racconta una storia di forza silenziosa e resistenza.
La visita è stata arricchita dalle spiegazioni della curatrice della mostra, Giada Trebeschi, che ha guidato gli studenti attraverso un percorso di analisi e riflessione, stimolando il loro pensiero critico e il loro approccio emotivo all’arte. L’incontro con Giorgio Rizzo, ancora una volta, non è stato solo un’esperienza estetica, ma una intima lezione di vita.
Le sue opere hanno suscitato nelle classi un’emozione tangibile, facendo riflettere ogni studente non solo sull’intensità dei temi trattati, ma anche sulla capacità dell’arte di penetrare nel profondo dell’anima. Un invito a guardare oltre le apparenze, a scoprire storie nascoste tra le pieghe di ogni pennellata e a riconoscere il potere trasformativo dell’arte, capace di unire mente e cuore in un unico, potente sussulto.
Bruno Greco – Classe IVD