APPRENDISTI CICERONI è un progetto di formazione nato nel 1996 e cresciuto negli anni, fino ad arrivare a coinvolgere oltre 50.000 studenti ogni anno.
Grazie alla collaborazione delle delegazioni e dei beni FAI, i ragazzi hanno l’occasione di accompagnare il pubblico alla scoperta del patrimonio di arte e natura del proprio territorio e di sentirsi direttamente coinvolti nella vita sociale, culturale ed economica della comunità, diventando esempio per altri giovani in uno scambio educativo tra pari. L’impegno degli Apprendisti Ciceroni è certificato dal FAI con un attestato di partecipazione. Gli studenti della scuola secondaria di II grado possono far valere la propria partecipazione ai fini dell’acquisizione di crediti scolastici.
La formazione degli studenti, inserita nel PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA (POF), è pensata come un’esperienza continuativa durante tutto l’anno scolastico, che concretamente vede la loro partecipazione sul campo presso istituzioni museali pubbliche o private, in occasione di eventi organizzati dal territorio e nei principali eventi nazionali FAI: le Giornate FAI di Primavera, le Giornate FAI di Autunno e le Giornate FAI per le scuole. Il progetto Apprendisti Ciceroni può essere declinato nell’ambito dei percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO).
CINEMA E REALTA’: studenti in viaggio con il FAI alla scoperta di “Canceglie”
Sora, Canceglie, 27 novembre 2024 – Un incontro tra generazioni scolastiche e un’immersione nella cultura della nostra città: gli studenti della classe III B e III C superiore del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” e delle classi terze della scuola secondaria di primo grado “E. Facchini” hanno partecipato a un’esperienza unica presso una zona caratteristica della cittadina di Sora, ma soprattutto ricca di storia.
L’ iniziativa ha permesso ai ragazzi di scoprire il legame tra il movimento culturale del Neorealismo, nato dopo la Seconda Guerra Mondiale, e il territorio, esplorando come le storie della quotidianità locale abbiano trovato una cornice espressiva nelle opere cinematografiche, artistiche e letterarie di quell’epoca.
UN PERCORSO CULTURALE TRA ARTE E CINEMA
La giornata si è sviluppata in diverse attività educative e interattive, pensate per coinvolgere al meglio gli studenti accolti dagli Apprendisti Ciceroni della scuola secondaria di secondo grado.
La VISITA GUIDATA TRA LE STRADINE DI CANCEGLIE: gli Apprendisti hanno guidato gli studenti e illustrato loro i diversi argomenti inerenti al territorio circostante, studiati precedentemente. Gli argomenti trattati sono stati:
– della Chiesa in cui fu battezzato (San Giovanni Battista);
-di Vittorio de Sica.
La chiesa di San Giovanni nel rione Canceglie, costruita nel XIII secolo dall’abate Giovanni, fu documentata per la prima volta nel 1347. Nonostante problemi strutturali, venne ristrutturata nel 1731 dal parroco Francesco Galante, diventando un edificio ad un piano con cappelle dedicate alla Madonna della Neve e a Sant’Antonio Abate.
Nel 1837 assunse l’aspetto attuale, con un altare maggiore rialzato e due cappelle laterali. Tra gli arredi rimasti spicca il fonte battesimale marmoreo, nel quale vi fu battezzato Vittorio de Sica.
-la sua abitazione;
La casa natale di Vittorio de Sica è appunto situata a Sora (FR), in piazza San Giovanni, proprio davanti alla chiesa. Nato il 7 luglio 1901, De Sica trascorse qui i primi anni della su avita prima di trasferirsi con la famiglia. Oggi l’abitazione è simbolo del legame tra il regista e il territorio ciociaro, e Sora spesso celebra la sua memoria con eventi culturali dedicati al maestro.
È stata effettuata, inoltre, una visita guidata all’interno del museo sul Brigantaggio dedicato alla figura di Luigi Alonzi, rivelatasi interessante e piacevole.
Luigi Alonzi, noto con il soprannome di “Il Chiavone”, è stato un noto criminale italiano, appartenente alla criminalità organizzata della regione Lazio, in particolare alla zona di Sora (provincia di Frosinone). Il soprannome “Il Chiavone” è una forma dialettale che potrebbe riferirsi a un particolare tratto fisico o a un comportamento che lo caratterizzava, ma non è del tutto chiaro da dove derivi esattamente.
Alonzi è stato una figura di spicco nella criminalità locale, spesso associato a crimini legati al traffico di droga, estorsioni, e attività mafiose, tipiche delle organizzazioni che operano in quella parte d’Italia. La sua fama è cresciuta soprattutto negli anni ’80 e ’90, periodo in cui il Lazio, in particolare l’area di Sora, era un importante centro per la criminalità organizzata. Il nome di Alonzi è legato anche a fatti di cronaca nera che hanno coinvolto la zona, con attività che alimentavano l’immagine di “malavita” che caratterizzava alcune aree italiane.
La sua figura è stata oggetto di indagini da parte delle forze dell’ordine, e il suo nome è diventato sinonimo di uno dei tanti personaggi coinvolti nella criminalità locale, sebbene non sempre con un ampio risalto a livello nazionale.
Sono stati osservati e illustrati con cura gli oggetti caratteristici del personaggio (armi, attrezzature varie, articoli di uso quotidiano ecc…).
I ragazzi hanno partecipato attivamente mostrando interesse e ponendo domande intriganti a riguardo e ciò è stato, per noi liceali, supporto fondamentale.
L’ESPERIENZA DEGLI STUDENTI IN PRIMA PERSONA
L’esperienza ha favorito una collaborazione spontanea non solo tra gli studenti di una stessa classe, bensì anche tra quelli delle due scuole. Noi liceali abbiamo supportato gli alunni della scuola media nell’interpretazione storica, cinematografica e artistica-culturale, stimolando dialoghi e interazioni. Abbiamo scoperto che il Neorealismo non è solo un movimento artistico, ma un mezzo in grado di rapportarci direttamente con la realtà che ci circonda nel nostro stesso paese, ed è stato bello aver avuto l’opportunità di essere “maestri” per un giorno.
È stata una giornata ricca di interazioni tra coetanei e durante la guida i ragazzi hanno condiviso apertamente le loro impressioni e curiosità. Una studentessa della terza media ha commentato dicendo: “E’ stata una bellissima esperienza e avete reso la spiegazione leggera e divertente.” Questo è stato ciò che ci ha reso fieri e ci ha riempito il cuore, poiché ci siamo sentiti confortati e “ripagati” del lavoro svolto.
Stella Santarpia – Martina Isufi – Classe IIIB