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“La mia Ciociaria”: un modulo orientativo interessante, scelto per la classe IVC , per questo coinvolta in uscite didattiche presso l’ archivio Valente e il museo della Media Valle del Liri. Per i giovani liceali, sono stati previsti interessanti incontri con autori, studiosi di storia locale. 

“L’aspetto che maggiormente ci ha colpito è stato la scoperta del neorealismo di De Sica, attraverso la visione del film Matrimonio all’Italiana, con l’interpretazione di un altro importante “figlio della Ciociaria”, Marcello Mastroianni”, dichiarano gli studenti della classe coinvolta. Liberamente ispirato all’opera teatrale di Eduardo de Filippo, Filumena Marturano, il film racconta uno spaccato neorealista dell’Italia dopoguerra. De Sica dirige il film in maniera magistrale e racconta la storia di Domenico Soriano e dell’ex prostituta Filumena Marturano. Questo classico del cinema italiano affronta con maestria una serie di temi complessi attraverso una storia avvincente e ricca di emozioni. La trama si concentra sulla tumultuosa relazione tra Filumena Marturano, interpretata da Sophia Loren, e Domenico Soriano, interpretato da Marcello Mastroianni. Filumena è una donna di umili origini che ha una lunga storia d’amore con Domenico, un ricco imprenditore. Nonostante la loro relazione sia stata caratterizzata da alti e bassi, Filumena è rimasta fedele a Domenico, sperando un giorno di sposarlo. Tuttavia, quando Domenico annuncia improvvisamente di voler sposare una giovane donna, Filumena reagisce con rabbia e gelosia, scatenando una serie di eventi che complicheranno ulteriormente la relazione dei due. 

Il film non solo intrattiene il pubblico con la sua trama avvincente, ma offre anche un’accurata riflessione su una vasta gamma di tematiche, che spaziano dall’amore ai legami familiari, passando per il perdono e la ricerca della felicità, il tutto in un contesto vibrante e autenticamente italiano.

A completare la conoscenza di De Sica è stata la presentazione del prof. Mantova, il quale ha allestito presso l’archivio Valente (intitolato ad un’altra eccellenza dello spettacolo italiano, nato a Sora, tra i più grandi scenografi del ‘900) di Sora una galleria intitolata proprio al celebre regista nostrano, contenente foto, locandine delle opere cinematografiche e reperti di vario genere. Il professore ha fornito un’ampia panoramica sulla vita del personaggio nel mondo del cinema, approfondendone tutte le sue sfaccettature: dai grandi riconoscimenti globali, fino ai momenti più infimi, come le crescenti perdite dovute al gioco d’azzardo che lo ridussero alla povertà nei suoi ultimi anni di vita. 

Nel palmarès di De Sica, si ricordano i quattro Oscar al miglior film straniero per “Sciuscià” (1948), “Ladri di biciclette” (1950), “Il giardino dei Finzi Contini” (1972) e “Ieri, oggi, domani” (1963), annoverando il regista sorano tra i grandi maestri del secolo scorso, assieme a Fellini, Rosselini e Wertmuller, autori della grande produzione cinematografica del belpaese, valsaci la reputazione globale di eccellenza in ambito scenografico e costumistico. Appaiono dunque quasi scontati gli innumerevoli riconoscimenti in ambito nazionale, quali quattro David di Donatello e tre Nastri d’argento.

Il professore Mantova ha raccontato il legame di De Sica con Sora. Il regista era solito fare ritorno nella sua città natale per celebrare grandi eventi o riconoscimenti. Fu proprio in una di queste occasioni che avvenne un incontro significativo per il professore con il maestro. Nel 1961, passeggiando per Sora, lo vide davanti all’albergo dove era solito alloggiare. L’emozione provata dal prof. Mantova fu talmente forte che riuscì a balbettare solo un semplice “Maestro…”, e lui, da signore quale era, gli strinse la mano. I due si incontrarono nuovamente nel 1971, quando venne a Sora, invitato dal senatore Senese, proprietario del cinema teatro Capitol, per il suo settantesimo compleanno.

Questa esperienza sul territorio ha stimolato gli studenti interessati ad approfondire autonomamente l’argomento, in un processo di auto formazione che ha contribuito ad ampliare le conoscenze e le competenze degli stessi. Certamente un’occasione per sperimentare l’opportunità di lavorare in team favorendo la cooperazione e la socializzazione.

Luca Colafrancesco, Giorgia Tordone, Annamaria Rocca, Alessandro Proia – Classe IVC

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