Negli ultimi anni parole come pandemia e vaccini sono tristemente divenute comuni nella vita di ciascuno di noi, ponendoci di fronte ad una realtà difficile e dura da affrontare. Ma siamo davvero convinti che il Covid sia stata la peggiore epidemia di sempre?
Nel corso dell’Ottocento la città di Sora è stata infatti duramente colpita da due epidemie: il colera e il vaiolo. Proprio allo scopo di ricordarle nasce, come momento conclusivo di un corso tenuto dalla professoressa Anna Pizzuti, la mostra intitolata “La lotta contro le epidemie a Sora nel 1800”, allestita presso il Palazzo della Cultura della città volsca, grazie alla collaborazione degli stessi corsisti sotto la guida della responsabile dell’Archivio, signora Maria Rosaria Tollis. Curato dall”Università popolare di Sora, con il patrocinio del Comune, il percorso espositivo presenta documenti originali dai quali si evince la problematica legata alla gestione e alla soppressione delle epidemie in seguito alla loro violenta diffusione, avvenuta a partire dal 1811 per il vaiolo e dal 1837 per il colera. La classe VD del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Sora, oggi 14 novembre 2022, ha avuto l’onore di fare da apri – fila ad altre scuole che nei prossimi giorni si avvicenderanno nelle visite dell’interessante esposizione.
Appassionata e puntualissima, la professoressa Pizzuti si è soffermata, nella presentazione dei documenti, in particolar modo sulla difficoltà di curare tali infezioni, dovuta soprattutto alla scarsa igiene che caratterizzava la popolazione del tempo, ma anche all’ atteggiamento scettico di molti nei confronti del vaccino, l’unica arma realmente efficace per debellare le malattie.
Una vera e propria immersione nella società del XIX secolo che abbiamo capito fino in fondo, tanto da sentirci nei panni di quelle madri disperate che portavano i propri figli a vaccinarsi presso le diocesi della città, dove sacerdoti e suore lottavano coraggiosamente contro le infezioni. Suggestivo l’impegno delle autorità per evitare la diffusione esponenziale delle epidemie. Come è stato per il COVID19, si era giunti, per il vaiolo, all’istituzione dell’obbligo vaccinale, allora da parte di Ferdinando II di Borbone nel 1832.
È stata un’esperienza straordinaria che non solo ha riportato alla luce una pagina importante della storia della nostra città, ma che soprattutto insegna che le malattie ci sono, ma seguendo le necessarie precauzioni possono essere sconfitte!
Matteo Spica – Classe VD