Incontro con un eroe: Francesco “Crispino” Perna
È proprio vero che non tutti gli eroi vanno in giro con un mantello e oggi i ragazzi della classe 3G – Indirizzo sportivo del Liceo Leonardo da Vinci di Sora – hanno avuto l’onore di incontrarne uno.
All’interno dell’aula magna della scuola, infatti, si è svolto l’incontro con “Crispino”,ex alunno del liceo e ora atleta paralimpico di handbike. Francesco Perna, questo il suo vero nome, oggi ha 40 anni e il suo motto è #iononmollo. La sua è una storia particolare, che ha raccontato ai ragazzi in modo chiaro e diretto, rispondendo con entusiasmo a tutte le loro domande.
“Da piccolo ero un bambino vivace, amante dello sport. Poi, durante l’estate del 2006, è arrivata l’atassia. Ricordo che ero in un ospedale romano e appena avuta la diagnosi sono corso su internet per capire di cosa si trattasse. Ho avuto paura quando ho letto “sedia a rotelle”.”
Queste le prime parole di Francesco, che ha poi spiegato la sua disabilità. L’atassia è una malattia genetica degenerativa che comporta la mancanza di coordinazione nei movimenti. Nonostante questo, però, lui non ha mai pensato di mollare.
“Accettare la malattia è stato difficile -racconta- ci sono voluti anni e se devo essere sincero ancora oggi sento di non averla accettata del tutto. Cerco, però, di affrontare la realtà con il sorriso e la paura del futuro mi rende consapevole del fatto che bisogna vivere appieno il presente.
Francesco ha sempre saputo di avere qualcosa che non andava. Gliel’avevano detto i medici e la gente per strada lo guardava male. “Una volta mentre camminavo mi hanno scambiato per ubriaco visto che barcollavo un po’”.
Sullo sport aggiunge poi che “è stata una manna dal cielo. Lo sport rappresenta lo stimolo per una lotta personale, per far vedere a tutti che ci sono anche io. Sono consapevole dei miei limiti e cerco di arrivare al traguardo con tutte le mie forze fisiche e mentali”.
Ed è attraverso questa determinazione e voglia di vivere che è nata l’associazione “Iononmollo”, con lo scopo di lanciare un messaggio di speranza a tutti coloro che attraversano momenti difficili nella vita.
Per quanto riguarda progetti futuri dice: “mi piacerebbe restare nell’ambito regionale come testimonianza del mio credo, non mollare. Mi interesserebbe, anche, andare in più scuole possibili a insegnare l’arte di affrontare gli ostacoli della vita, perché oggi i bambini sono abituati a non lottare.” Ai ragazzi consiglia, inoltre, di vivere l’oggi pienamente, “perché domani potrebbe essere troppo tardi.”
All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Sora Luca Di Stefano che ha ringraziato Francesco per la sua testimonianza, apprezzando l’esempio di persone che hanno l’umiltà di ripartire in qualunque contesto. Lo invita, poi, ad andare nelle scuole del territorio, dandogli la possibilità di portare a termine uno dei suoi sogni.
I ragazzi della 3G non hanno esitato a riempire Crispino di domande.
–A quali gare ha partecipato?
Ho fatto gare nazionali e internazionali, con atleti da ogni parte del mondo, e una l’ho anche vinta, il cinque maggio del 2019. Poi ho partecipato al giro d’Italia.
–Come si sente quando pratica sport?
Mi sento un ragazzo normale, forse anche di più perché, a differenza di tanti giovani di oggi, faccio caso soprattutto alle piccole cose. Sono motivato difronte a ogni avversità.
–A chi si è ispirato?
Alex Zanardi è stata una grande ispirazione e ho avuto anche l’onore di conoscerlo in una gara. Ci è voluta (e ci vuole ancora), però, tanta determinazione.
–Quale è stata la sfida più grande che ha dovuto affrontare?
Rialzarmi in fretta, perché se in famiglia cade uno, cadono tutti. Ho dato tanta forza alle persone che mi vogliono bene ed è stata questa la sfida più grande.
–Cosa consiglia a un ragazzo disabile che vuole fare sport?
Consiglio di fare qualsiasi cosa voglia, perché lo sport dà la grinta per andare avanti, aiuta a mantenere il sorriso.
Francesco, infine, parla del suo grande traguardo. A gennaio, infatti, uscirà il libro intitolato “Andata e Ritorno” che ha scritto con il giornalista Alessandro Andrelli. Tiene a precisare che non si tratta di una vera e propria autobiografia, bensì della storia della sua vita ripercorsa attraverso una macchina del tempo.
Questo incontro ha rappresentato una grande lezione per tutti i presenti. Francesco è un ragazzo che ha una grinta e una determinazione non indifferenti e lo ha dimostrato attraverso la sua testimonianza. Bisogna credere nei propri sogni e ricordarsi sempre che “la vista migliore arriva dopo la salita più difficile”.
Beatrice Marconi – Classe IVC