SECONDO PREMIO: Alunna Cipollone Giulia Benedetta
Istituto Comprensivo Sora 1 – Scuola media “Giuseppe Rosati” – Classe IIIA
Docente referente: prof. ssa Bartolomucci Federica
Come tutti noi anche gli articoli e la Costituzione si alzano la mattina e vanno a scuola.
Tanti articoli preferiscono rimanere nelle proprie case, non partecipano oppure si fingono malati. C’era confusione nell’aula come quando le regole non si rispettano e gli articoli vengono meno in ogni ambiente sociale. Era il momento dell’appello, la professoressa Costituzione era pronta a chiamare ogni suo alunno e sgridarlo se non aveva fatto il proprio dovere:<< Articolo 1, presente?>> <<Sì, professoressa, presente come sempre! Primo articolo della Costituzione italiana senza di me i restanti 138 articoli crollerebbero, come quando fai una piramide di carte, la prima cade e tutto viene giù…”>> Tutti gli italiani hanno almeno una volta sentito qualcuno ripetere orgogliosamente il primo articolo, come se stessero parlando del trono su cui il re, in questa caso l’ Italia dovrà poggiarsi per sempre. Rappresenta le fondamenta della nostra legge che con poche righe racchiude un popolo intero e ciò in cui crede, a cui rivolgersi sempre nel momento del bisogno o semplicemente per scoprire qualcosa in più sulla nostra penisola. “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”, ogni italiano, in quanto cittadino e uomo, è disposto a compire qualsiasi lavoro, anche se non era ciò che immaginava, anche se non era il proprio sogno nel cassetto, perché il lavoro, di qualsiasi tipo, nobilita l’uomo, facendolo sentire completo. “La sovranità appartiene al popolo” che, partecipe della vita politica e sociale, gode del diritto al voto, simbolo di responsabilità e consapevolezza. Improvvisamente intervenne la professoressa chiedendo se l’articolo 4 fosse presente; risposero tutti in coro di no: aveva un lieve raffreddore, ma sarebbe tornato presto sui banchi di scuola. Aveva bisogno della cura di uno Stato che aiutasse ogni persona ad avere un lavoro, eliminando la disoccupazione che limita di fatto l’uguaglianza, dando la possibilità a ciascuno di noi di incentivare il progresso del paese. <<Articolo 2, presente?>> <<Sì, presente. Anche se ho riscontrato alcune difficoltà, sono riuscito a eseguire il mio compito per casa, il compito di collocare la persona umana al primo posto, con i suoi principali diritti inviolabili. Il diritto alla parola, per esempio, risultato di una dura battaglia contro le tirannidi e le dittature che hanno oppresso il libero pensiero. Oggi grazie alla comunicazione dei social media ognuno di noi può esprimere la propria opinione, senza offendere o urtare la sensibilità altrui. Possiamo promuovere un’idea, controbattere, chiedere chiarimenti e dobbiamo lottare affinché tutti gli Stati salvaguardino questo principio, questo diritto naturale. L’articolo 2 tutela, inoltre, il diritto all’istruzione. La scuola è un percorso di formazione che dona la possibilità di accrescere la propria cultura creando un proprio bagaglio culturale che ci permette di viaggiare per il mondo. In Italia ciò è consentito a tutti, rispetto ad altri paesi meno sviluppati, dove soprattutto le donne devono lottare per poter partecipare ad una lezione di Italiano. Dovremmo tutti apprezzare la scuola, aprendo le nostre menti a qualcosa di nuovo ogni giorno. Per non dimenticare il diritto alla salute. Un diritto che in Italia garantisce la sanità gratuita e pubblica, così da poter permettere a tutti un assistenza medica. La pandemia globale che combattiamo da più di due anni ci ha dimostrato come dottori, virologi, epidemiologi hanno messo insieme le proprie forze con quelle dello stato, combattendo contro un sconosciuto, un forestiero. Ci hanno tutelato e i vaccini ne sono una dimostrazione. <<Benissimo!>> Esclamò la professoressa, continuando poi in seguito l’appello: << Articolo 3 presente?>> << Assente>>. Era ormai malato da molto tempo, veniva veramente poco a scuola e aveva bisogno di una medicina costosa per guarire. 7.426 episodi di ordinario razzismo in 18 anni: tra cui 5.340 sono i casi di violenze verbali, 901 le aggressioni fisiche, 177 i danneggiamenti alla proprietà, 1.008 i casi di discriminazione. Continuando con il dire che il Il 31,5% delle donne italiane tra i 16 e i 70 anni è stata vittima di violenza. L’Italia porta il peso di un dato rilevante 103 donne vittime di femminicidio. I non credenti vengono discriminati in 144 paesi del mondo tra cui l’Italia e la Francia . Ed infine la quota di persone a rischio di povertà è del 20,3% della popolazione, circa 12 milioni e 235 mila individui nel 2017. Con questo auguriamo all’articolo 3 una buona guarigione, abbiamo bisogno che tutti lo rispettino, perché se è presente in un’aula, può esserci e portare pace in tutto il paese. Sarebbe bello un mondo in cui tutti vivano lasciando vivere il prossimo, in cui ognuno di noi sia uguale davanti alla legge. Partiamo da questo articolo per superare una salita tanto ripida, cerchiamo il tesero che nasconde questo piccolo arcobaleno, grande se messo pian piano a fianco ai restanti 138. <<Articolo 5, presente?>> << Si, si sono presente.>> Rispose. Lo Stato, grazie a questo articolo riconosce alcuni compiti agli enti locali come le autonomie statutarie, legislative, amministrative e finanziare; così che anche in un piccolo comune sia garantita la massima organizzazione. << Articolo 6, presente ?>> Era presente, ma dovettero tutti chiamarlo perché era distratto nel guardare le montagne fuori la finestra. Dopo poco rispose di essere presente; e disse: <<Io tutelo le minoranze linguistiche dando la possibilità dell’uso della lingua materna nella comunità di appartenenza realizzando così un progetto di scambio culturale di usi e tradizioni comuni che continuano ad arricchire il nostro paese>>. <<Articolo 7, presente?>> continuò la professoressa rivolgendosi al primo banco. Era presente. Lo Stato e la Chiesa cattolica sono indipendenti, lo Stato in particolare detiene il potere temporale e la Chiesa quello spirituale; che diffonde i suoi ideali di pace e amicizia. Il compagno di banco, l’articolo 8, intervenne:<< Io sono l’articolo che parla della libertà delle confessioni religiose. Ognuno di noi crede nei principi di libertà e la libertà deve esserci in ogni ambito, anche nel confessare una religione; non sentendosi obbligati a scegliere il credo più diffuso nella proprio Paese. <<Articolo 9, presente?>> << Fortunatamente si!>> L’Italia è un paese che pian piano si è arricchito di cultura, dalla storia dei romani ad oggi. Casa di poeti, artisti, immaginatori che hanno arricchito il nostro patrimonio culturale il quale è tutelato dalla Repubblica. La perfezione è esplosa e rappresentata nelle chiese , nei dipinti, nelle cupole, nelle piazze, nelle basiliche. Siamo un popolo di menti eccellenti, di paesaggi mozzafiato, di storie, tradizioni, usi, costumi da trasmettere. Un popolo che ha nelle proprie mani arte pura e che deve proteggerla come un ciondolo nascondendolo nella maglietta ma prestandolo sempre a chi lo desidera. Mari limpidi, musei emozionanti, borghi colorati. Roma la citta eterna, Milano la città della moda, Napoli la città della pizza e del barocco, Firenze la città dell’arte. Tutto questo quadro ci fa immaginare come se stessimo scattando una foto una millesima parte dell’Italia, ma se non ci vivi per tutta la vita puoi solo immaginare. Se sei un turista piangerai due volte: appena arrivato dall’emozione, la seconda volta perché non vorresti lasciarla mia più, vorresti metterla in una tasca della valigia e farla volare via per chissà quanti kilometri lontano. L’ articolo 10 si addormentò in classe dopo aver sentito la cantilena e il vanto dell’articolo 1. Non era sempre presente, era discontinuo a causa dei pregiudizi e degli insulti che riceveva dalle persone, colpa di tutti noi e di chi non accetta le particolarità come il colore della pelle che sono piccolezze che ci distinguono da un gemello, da un fratello e dal nostro compagno di banco. Negli ultimi anni non siamo stati ospitali e abbiamo avuto il coraggio di pronunciare frasi come “Devono affondarvi i barconi”, non dimostrando nulla se non odio. Un popolo così caloroso e con meravigliose tradizioni che si perde in questo e che crolla davanti a milioni di persone. Dovremmo essere felici ed onorati che qualcuno veda l’Italia come un posto di pace, una protezione, un rifugio. <<Articolo 11, presente?>> Come potrebbe dopo tutto essere assente. L’Italia dopo tante sofferenze ha capito che la guerra sarebbe dovuta essere solo una forma di difesa. Persone uccise, sorrisi rubati, sforzi inutili questo è la lotta, non un modo per portare pace. Case distrutte, figli senza genitori, buio e un tunnel infinito, questo è la guerra. Paura, terrore, occhi vuoti in cerca della luce. Poi quando tutto finisce c’è la quiete dopo la tempesta, come Leopardi ci dice sempre, una felicità così veloce che rimane nel cuore per sempre. Il rumore dell’ultima bomba o colpo di pistola che attua un silenzio da brividi e poi pian piano ci rialziamo e siamo arrivati fin qui e chi scrisse l’articolo 11 sicuramente non amava i temporali, amava i sole che ti fa arrossire tutta la faccia se non ti proteggi e questo vi assicuro che durante la guerra non può succedere. Qualcuno bussò alla porta. Entrò il rappresentante di classe, fermando l’appello: era l’articolo 12 scelto perché l’unico candidato che riusciva a riunire tutti in una sola immagine.“La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni” Una leggenda narra che il loro significato sia associato al verde dei nostri prati, il bianco delle nevi perenni e il rosso del sangue versato nella guerra. Un simbolo che rappresenta sacrifici, anni di storia di un popolo, difficoltà. Un segno di unità, fratellanza, amicizia. È lo specchio dei diritti dell’uomo, della volontà di chi crede nella propria nazione, senza divisioni con gli stessi doveri e i medesimi privilegi in un paese dove ognuno faccia il proprio lavoro e dove il rispetto sia l’obiettivo costante per un viver felice e sereno. Una garanzia che ci rassicura sulla qualità e sul valore di un oggetto. Come quando la scorsa estate abbiamo potuto vedere tante bandiere sventolare sui balconi delle case, quando la nazionale di calcio italiana ha giocato e vinto orgogliosamente i campionati europei; un segno di amore per la propria patria. Terminato l’appello la professoressa iniziò la sua lezione. Gli articoli ascoltarono attentamente la lezione della loro insegnante preferita, ascoltando parola dopo parola i suoi insegnamenti. La Costituzione è la Legge fondamentale del nostro Stato perché guida le decisioni di chi ci rappresenta ed è il cuore pulsante che dà vita agli organi interni del nostro paese. È una vittoria, il risultato di una dura lotta. È la carta d’identità democratica dell’Italia perché è un documento che racconta e rappresenta non esteriormente ma interiormente l’Italia: non parla del suo peso o della sua altezza ma dei principi su cui si fonda. Dal 1948 essa ci accompagna mano nella mano ogni giorno, ci ricorda chi siamo e dovrebbe essere. L’Italia nel bene e nel male ed in salute e in malattia. Non si tratta solo di un corpo di norme giuridiche, è innanzitutto un patrimonio condiviso che tutti i giovani, studenti, lavoratori, madri, padri, persone anziane e bambini devono far conoscere rendendola una lettura proficua .Rendiamola un’opportunità di crescita ed esprimiamo nella vita ciò che ci ha consegnato la Costituzione.
Suonò la campanella, gli articoli prepararono lo zaino e corsero per i corridoi verso l’uscita, ancora entusiasti dopo la lezione della cara professoressa Costituzione. Rivolsero un ultimo saluto alla loro piccola scuola, una scuola di 139 articoli: la scuola della vita, dove non si finisce mai di imparare.
Cipollone Giulia Benedetta
Ecco a voi il link per rivivere l’emozione della premiazione avvenuta in diretta radio: