Fin dall’antichità i popoli hanno usato le vibrazioni della musica per curare il proprio corpo perché avevano già capito che le nostre molecole interagiscono fra di loro e con il mondo esterno attraverso delle oscillazioni di frequenza.
Miliardi di cellule comunicano fra di loro attraverso onde frequenziali, ognuna con una propria frequenza, facendo funzionare tutti gli apparati del nostro corpo.
Ogni malattia deriverebbe da un’interruzione o da un disturbo della comunicazione delle oscillazioni di frequenza; come a dire che la cellula emette oscillazioni “malate”.
La medicina quantistica interviene a ripristinare il corretto funzionamento delle frequenze con la conseguente eliminazione della situazione patologica, riportando l’equilibrio comunicativo.
Si tratta di una terapia senza effetti collaterali, che stimola la capacità di autoguarigione del corpo, perché l’uso di campi elettromagnetici consente di agire sulle molecole senza l’utilizzo di farmaci.
Questa teoria ha oggi un nuovo campo di applicazione: le cellule staminali.
Considerate, da molti anni, un’arma contro moltissime malattie, esse non sono specializzate e quindi possono diventare qualsiasi altra cellula del nostro corpo. Nel 2006 è stato scoperto il modo per riprogrammarle, farle cioè tornare indietro ad uno stadio embrionale e si è cercato di reindirizzarle attraverso le frequenze.
Carlo Ventura, direttore del laboratorio di biologia molecolare dell’università di Bologna, usa le frequenze della musica per parlare alle cellule e indicare loro il percorso da intraprendere; ogni frequenza permette alle staminali che le ascoltano di trasformarsi in cellule specifiche.
Il segnale viaggia attraverso l’acqua.
“Siamo in grado di orientare questa energia per riprogrammare le staminali… siamo convinti che questo sia l’inizio della medicina rigenerativa del futuro…che non richiede più il trapianto di tessuti e di cellule”, afferma perentorio lo stesso Ventura.
Il campo di applicazione è vastissimo: si passa dalla cura di una semplice infiammazione, alle malattie neurologiche, con implicazioni sulla riabilitazione.
Sembra qualcosa di fantascientifico, ma in realtà questa medicina è molto concreta e sfrutta la natura primordiale del nostro corpo:l’energia che è in ognuno di noi e che può influenzare negativamente o positivamente la nostra vita.
Il suggerimento che viene da questi scienziati, al di là se soffriamo o meno di alcune patologie, è quello di vivere in armonia con noi stessi, lontani da vibrazioni negative, creare le condizioni per poter affrontare la vita con energia positiva.
Questo è già un buon punto di partenza per mantenere l’equilibrio frequenziale del nostro corpo e allontanare la possibilità di ammalarci.
Claudio Salerno – Classe IIIC