C’è un’epidemia che è arrivata ben prima del Covid-19,una passione che ha contagiato donne e uomini di tutte le età e che non accenna minimamente a fermare la propria espansione. Il virus in questione si chiama “paddle” e nasce precisamente nel 1969 quando il suo ideatore Enrique Courcera, di origini messicane, volendo costruire un campo di tennis in casa sua ed essendoci dei muri proprio a ridosso dello spazio disponibile per tracciare il campo, decise di considerare i muri parte integrante del gioco stesso, dando così inizio ad uno sport che si appresta a raggiungere livelli simili a quelli del calcio italiano. La caratteristica fondamentale che lo differenzia dal tennis è appunto il campo, delimitato da pareti di cristallo che fanno da sponda e rimettono in gioco la palla, consentendo di spedirla nel terreno avversario. Uno sport che tiene sempre in movimento, richiede grinta e prontezza di riflessi e accentua la velocità e il lato spettacolare del tennis. Fino a qualche anno fa l’attività sportiva più praticata nel tempo libero era il calcetto, giocato rigorosamente da maschi. Oggi Il paddle ha cambiato le carte in tavola: le donne si rivelano molto più capaci e svelte degli uomini. L’epidemia in corso ha favorito ulteriormente la diffusione di questa sorta di “malattia”, praticabile anche a livello amatoriale senza il bisogno di alcun contatto e, proprio per questo motivo gli unici ad essere rimasti aperti erano proprio i campi da paddle. Secondo alcuni sportivi e appassionati di paddle il successo di questa disciplina e dato proprio dal mix di gioco e sport che permette la forte socializzazione tra i giocatori, non serve grande esperienza o tanta pratica, non è necessaria una coordinazione impeccabile perché le dimensioni ridotte del campo, la racchetta maneggevole forata e le palline estremamente leggere rendono il paddle un gioco semplice da approcciare e immediato. Dal 2008 è una disciplina riconosciuta ufficialmente dal Coni e appartiene alla Federazione Italiana Tennis, in rapida espansione anche grazie alla semplicità dell’attrezzatura e ai costi contenuti per la realizzazione dei campi di gioco. Da cinque anni a questa parte durante gli Internazionali Italiani di Tennis, il Foro Italico ospita anche il Torneo Internazionale di Paddle con la partecipazione di atleti provenienti da tutto il mondo.
Lisa Caira