“Body shaming” e “body positive” sono due espressioni largamente usate soprattutto negli ultimi tempi, in un’era tecnologica in cui è diventata consuetudine caricare proprie foto o video su internet. Ma effettivamente, cosa vogliono dire?
Sin dall’antichità esistono canoni di bellezza, ideali estetici in continuo mutamento e riconosciuti dalla società, alla quale si sta dando sempre più importanza. Per molti, infatti, questi sono diventati una vera e propria ossessione.
Ormai è sempre più frequente, soprattutto a causa dell’utilizzo dei social, venire criticati, umiliati e addirittura discriminati se non si è conforme a questi standard e non si ha la forma fisica “perfetta”. Questo tipo di bullismo, o anche cyberbullismo, viene definito “body shaming”, che può essere tradotto come “derisione del corpo”.
Chi è debole interiormente o insoddisfatto tende spesso a sfogarsi giudicando gli altri, oppure accade anche che chi è troppo superficiale esprima commenti, pure se considerati banali, che possono ferire la sensibilità altrui. Nel sistema odierno, giovani e adolescenti maggiormente, essendo estremamente influenzati dalle opinioni esterne, sono soliti mettere a confronto il proprio corpo con ideali spesso irrealistici e al limite e, quando non vi rientrano, si crea un senso di inadeguatezza. Anche chi sta bene con se stesso, se messo in discussione con continue critiche, può arrivare a rivalutarsi.
Dal body shaming ne consegue la totale perdita di autostima, la vergogna ad esporsi, costanti insicurezze sulla propria persona e su come si è. Possono nascere veri e propri traumi e problemi fisico-mentali nella vittima, che crede di essere sbagliata. Ci sono stati anche casi tragici in cui si è arrivati a gesti estremi.
Attualmente il body shaming è considerato diffamazione aggravata nel caso in cui le offese, a danno della reputazione di una persona, siano pubbliche e, pertanto, è punibile legalmente con la reclusione ed una cauzione penale.
Anche se i social hanno contribuito alla diffusione di questa forma di bullismo, è proprio da qui che molte persone si stanno attivando per contrastarla. Nasce così il “body positive”, movimento che invita ad amarsi, ad accettare le proprie particolarità e difetti, e si batte per preservare la dignità di tutti i corpi, indipendentemente dalla propria taglia, razza, genere o abilità. Ha lo scopo di demolire il concetto di bellezza, dalla quale non deve dipendere il valore di una persona. La perfezione non esiste e la bellezza è puramente astratta e soggettiva. E’ diritto di ognuno il poter sentirsi bene così come si è, senza venire oppressi da canoni estetici imposti da qualcun altro.
Martina Scala