Arpino, patria di Cicerone, raccoglie ogni anno, nel corso di maggio, ragazzi di tutto il mondo per l’importantissima competizione di traduzione e commento di opere latine dello stesso Cicerone. Ad agosto, invece, si colora con gli stendardi delle varie contrade che sfilano in un pittoresco palio di giochi tradizionali tra buona cucina e saltarelli. Storia e leggenda si incontrano nelle vicende di “Arpinum”, ma ancor di più nella sua Acropoli di Civitavecchia, caratterizzata da mura poligonali, un arco a sesto acuto rarissimo al mondo e la torre medievale a base quadrata.
Fin dall’epoca romana, Arpino si distinse come centro laniero di grande rilevanza. Era diffusissima la produzione di lana nelle famiglie con telai e arcolai che oggi si possono ammirare nel Museo dell’Archeologia Industriale della Lana.
Rinomati anche il suo museo della liuteria e la celebre Fondazione Umberto Mastroianni, un luogo imperdibile per gli appassionati di arte, un museo a cielo aperto!
Ma l’obiettivo di Arpino come capitale italiana della cultura è un obiettivo condiviso e allargato a tutto il meraviglioso territorio ciociaro. E’ un’occasione importante per portare alla ribalta tutte le bellezze e le ricchezze di un territorio unico che si contraddistingue per la sua storia, tradizione, cultura e per il suo patrimonio paesaggistico… Come non menzionare la cascata nel centro storico di Isola del Liri, unica ed affascinante?
Un forte in bocca al lupo ad Arpino e a tutta la Ciociaria!
Gaia Fiorelli