Con la legge n. 92 del 20 agosto 2019, torna l’insegnamento di l’Educazione Civica: quest’anno parzialmente e in via sperimentale, il prossimo anno a regime in tutte le scuole italiane. Il primo a introdurre tale insegnamento fu nel 1958 Aldo Moro, a quel tempo Ministro dell’istruzione; nel 1990 l’insegnamento fu escluso dai programmi scolastici e solo grazie all’iniziativa della ministra Gelmini, nel 2008, fu reintrodotto sotto il nome di “Cittadinanza e Costituzione”, lasciata tuttavia all’iniziativa volontaria dei singoli docenti.
La nuova legge prevede invece il ritorno dell’Educazione Civica come insegnamento obbligatorio e trasversale, che (attraversando tutte le discipline) indirizzi i giovani alla conoscenza e alla comprensione delle principali istituzioni della nostra società; peraltro, iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile sono previste già a partire dalla Scuola dell’infanzia, ove si pongono le prime basi della socializzazione. Dando seguito alle indicazioni legislative, le singole scuole definiscono le modalità per inserire nel curricolo l’insegnamento dell’Educazione Civica, secondo un orario non inferiore a 33 ore annue. In particolare, nelle scuole del secondo ciclo d’istruzione l’insegnamento è affidato ai docenti delle discipline giuridiche ed economiche (ove disponibili); per ciascuna classe è poi individuato, tra coloro a cui compete l’insegnamento dell’Educazione Civica, un docente con compiti di coordinamento; l’insegnamento, al pari delle altre discipline, è oggetto delle valutazioni periodiche e finali.
Occorre dire però che, già prima delle recenti direttive, diversi insegnanti concedevano ampio spazio all’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, convinti che per educare i cittadini di domani sia necessario partire dai banchi di scuola, secondo un principio caro a don Lorenzo Milani, il quale diceva: “La scuola mi serve per cercare di trasformare i sudditi in popolo sovrano […]” (Esperienze pastorali).
Appartiene a queste anticipazioni una iniziativa da me realizzata lo scorso a.s. 2018/19 con gli alunni della classe VA, intitolata “Adotta un articolo della Costituzione”, con la quale abbiamo voluto andare oltre la semplice lettura della nostra Carta, cercando di “rileggere” in chiave personale ed attuale principi e indicazioni che rischiano di sembrare vecchi, pur svolgendo ancora un ruolo importante nella formazione di veri cittadini (ossia individui portatori di una serie di diritti e di doveri) e nella realizzazione di un’autentica dimensione “politica” (cioè democratica e partecipativa). Così gli studenti si sono divisi in piccoli gruppi, e ognuno di essi ha liberamente scelto di approfondire il discorso su un articolo della Costituzione ritenuto maggiormente significativo/importante/moderno/disatteso. Il risultato di questo lavoro, davvero lodevole per l’impegno e la passione di alunni bravi, motivati e infaticabili persino in prossimità degli esami, si può leggere nell’annesso allegato.
Da lontano, nel tempo e nello spazio (perché oramai sono alle prese con le prime lezioni all’Università), li saluto e li abbraccio tutti, dedicando loro queste mie poche righe.
Prof.ssa Marcella Paniccia