Ogni anno tra i 5 e i 13 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari: l’Italia stessa è tra le maggiori consumatrici al mondo(e prima in Europa). Oltre a costituire la maggiore fonte di inquinamento marino si rischia, a questo ritmo, di avere più plastica che pesce negli oceani, in un futuro sempre più vicino.
Ricorrenze ed eventi di sensibilizzazione come la Giornata Mondiale degli oceani, festeggiata ogni anno l’8 giugno(giorno dell’anniversario della Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro,1992), mirano a farci riflettere sui benefici e sull’importanza che gli oceani hanno nella vita di tutti gli esseri viventi.
Ad esempio, gli oceani sono veri e propri riserve di biodiversità animale e vegetale: oltre a rappresentare il 96% di tutta l’acqua terrestre, si stima che tra il 50 e l’80% di tutta la vita sulla terra si trovi sotto la loro superficie e che la vegetazione marina produca metà di tutto l’ossigeno dell’atmosfera. Le stesse alghe e piante rappresenterebbero i più efficaci serbatoi di carbonio della Terra, capaci di fissare e accumulare, tramite fotosintesi, circa il 25% di emissioni di CO2, riducendo notevolmente l’impatto che questi gas serra hanno sul clima. E, ancora, gli oceani influenzano le attività umane culturalmente, industrialmente ed economicamente: infatti oltre 3 miliardi di individui dipendono dalla biodiversità marina e costiera per il loro sostentamento.
In occasione di questa giornata per gli oceani le iniziative, che coinvolgono Trentino, Lombardia, Liguria, Marche, Campania, Calabria e Sicilia, vanno dalla pulizia di spiagge e fondali ad incontri divulgativi, da laboratori interattivi ad eventi gastronomici, tutte finalizzate a farci capire il dovere di ciascun individuo di vivere in modo sostenibile.
Flavia Di Sano