La stagione di formula 1 è ormai sulla griglia di partenza
Ebbene sì, ci siamo, Melbourne 2017 è ormai nel mirino e nella prima gara finalmente capiremo quanto efficace sia stato il lavoro svolto dai team quest’inverno. Dopo il cambio di regolamento le autovetture sono state stravolte e questo ha gettato un alone di mistero su quello che sarà il mondiale di quest’anno. Qualcosa si è iniziato a capire già dalle due sessioni di test svolte in questi giorni a Barcellona. Contro ogni pronostico la Ferrari, con il suo nuovo gioiellino, la SF70H, ha dato del filo da torcere alla Mercedes che ormai domina in lungo e in largo da ben 3 anni. Le voci dagli addetti ai lavori non facevano ben sperare i milioni di tifosi del “Cavallino rampante”, che però sono rimasti impressionati dai tempi che i due piloti del team di Maranello sono riusciti ad ottenere. Ma non bisogna fidarsi del cronometro. Molte volte nei test prestagionali, si tende a giocare a nascondino come già accaduto lo scorso anno. Red Bull e Ferrari sembravano vicinissime alla Mercedes che poi, durante le gare ufficiali, ha letteralmente sbaragliato la concorrenza, lasciando loro solamente le briciole. Anche perchè, come la Rossa ha dato l’impressione di essere ben realizzata, la Mercedes ha altrettanto fatto intuire che il suo potenziale è notevole e che, anche quest’anno, farà da riferimento. Qualcosa però sembra cambiato. Le frecce d’Argento non danno più l’idea di essere quella “Corazzata Bismark inattaccabile di una volta. Ma quali sono i punti di forza della Ferrari ? Un’analisi molto interessante è apparsa sul sito ufficiale della Formula 1 in cui sono evidenziati i dettagli che potrebbero essere le fonti di una ritrovata competitività. Quello che salta subito agli occhi e che la differenzia dalle altre Scuderie è la scelta del passo corto. Gli ingegneri hanno preferito la precisione nell’inserimento in curva piuttosto che un fondo più ampio per creare maggiore deportanza. Ma probabilmente l’innovazione più importante riguarda il sistema di raffreddamento del cambio e della sua idraulica. I tubi non sono all’interno della carrozzeria come avviene normalmente, bensì sulla base della monoposto. Questi quindi dovrebbero rimanere a temperature molto più basse e rendere il sistema più efficace. E le altre scuderie? Dalla Red Bull ci si aspettava qualcosina di più. La base della macchina è buona, ma ci sono ancora molte cose da aggiustare e mettere a posto. Il punto debole per il quale la accomuniamo a Renault e Toro Rosso, sembra essere la motorizzazione, seppur in maniera molto meno eclatante rispetto ai propulsori Honda. La casa Giapponese sembra aver sbagliato tutto nella progettazione dei motori da fornire alla McLaren. Il team supervisionato da Martin Whitmarsh è stato il peggiore nei test, sia a livello di affidabilità che di prestazione pura. Questo non ha fatto molto piacere al campione del mondo Fernando Alonso che già dall’anno scorso mostra evidenti segni di insofferenza. Parlando sempre di Barcellona, non possiamo non nominare due nuovi esordienti. Il nostro Antonio Giovinazzi, terzo pilota Ferrari e Lance Stroll, con la Williams. Finalmente nel circus si torna a vedere un pilota italiano che tra l’altro ha ben figurato al volante della Sauber C36. Il ragazzo ha spiegato alla fine dei test il suo ruolo in Ferrari:” Sarò presente a tutti i weekend come pilota di riserva. Sarà dura stare nel paddok, probabilmente come pilota di riserva. Ma lavorerò molto con il simulatore e vedremo cosa succederà: se la scuderia deciderà di farmi fare qualcosa, io sarò pronto”. I giochi ormai sono fatti e sará la pista a parlare, con Ferrari Mercedes e Redbull pronti a darsi battaglia per il titolo.
Cirelli Gianluca