Una finale al cardiopalma si può definire quella di Melbourne che ha visto trionfare Roger Federer in 5 set su Rafael Nadal in 3’37 minuti di gioco con il punteggio 6-4 3-6 6-1 3-6 6-3 raggiungendo così il suo 18 slam. L’ ultima vittoria in un major dello svizzero risaliva al lontano Wimbledon 2012 quando sconfisse Novak Djokovic.
Che dire di questa finale,sicuramente ha rispettato la grandissima attesa che si era creata intorno ad essa, accentuata dal fatto che i due campioni non si incontravano in una finale di uno slam da 5 anni. In pochissimi avrebbero pronosticato quello che poi si è avverato in quanto i due giocatori erano appena rientrati da due gravi infortuni. Infatti mentre Roger ha dovuto superare un grave infortunio al menisco, lo spagnolo invece ha affrontato un grave problema al ginocchio.
La chiave dell’avvio di partita è, come prevedibile, nel servizio di Federer, perché le sue alte percentuali gli permettono di dettare subito il ritmo, di essere aggressivo e di impedire a Rafa di prendere il controllo attraverso il prolungarsi degli scambi. C’è equilibrio fino al 3-3, poi la risposta di Federer, in particolare con il rovescio, un altro degli atout di Roger, scava il primo solco con il break del 4-3 che lo porta dritto verso il primo set. Gli altri tre set sono caratterizzati da continui ribaltamenti di fronte, i due atleti non si risparmiano e danno vita ad uno spettacolo sublime che culminerà nel quinto set quando Roger Federer sfrutterà con uno splendido diritto sulla riga il suo secondo match point, che getterà lo svizzero in lungo pianto liberatorio. Da domani sarà numero 10 del mondo, mentre Nadal sale al numero 6, ma soprattutto la stagione, terra e erba, dovrà fare conto con due leggende redivive. Che il tennis ce le conservi a lungo. Ecco infine le parole dei due campioni, sincero e composto Nadal: «E’ stata una bella partita, è stato bello farne parte, ringrazio il mio staff per avermi portato fin qui quando magari non ce lo saremmo aspettato: credo che Roger abbia meritato do vincere un po’ più di me». Federer ha reso onore allo sconfitto: «Spero che Rafa possa restare sul circuito a lungo, abbiamo bisogno di lui. Quanto a me, il segreto è stato di pensare a punto dopo punto, senza guardare troppo oltre. Ci rivedremo l’anno prossimo, e se non sarà così sarà stato bellissimo».
Di Ruzza Simone