Intervista a tre nel mondo del rap

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Per il secondo anno consecutivo si è svolto, presso il liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Sora, il da Vinci’s got talent in cui si sono esibiti tutti i talenti della nostra scuola. Ad accogliere l’attenzione del pubblico e della giuria sono stati in particolar modo i rapper, due dei quali sono stati i vincitori del talent. Abbiamo avuto il piacere di intervistare per voi Lorenzo Di Cosmo, (Venom,), Leonardo Fiorini (Da Vinci) e Alessandro Ursillo (Ombra).

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Da Vinci e Venom i vincitori del Talent

 

Rap: può essere considerata una nuova forma d’arte?

Ombra: «Il rap è nato già dagli anni 70 anche se molte volte è incompreso per il modo in cui i testi trattano temi delicati quali droga, alcool, violenze. Oggi giorno è una delle forme d’arte più conosciuta e ascoltata, soprattutto dai giovani».

Venom: «Nel rap ogni singolo rumore è arte. Sentiamo qualcosa dentro che vogliamo raccontare: non c’è bisogno di una grande cultura musicale in quanto ognuno lo personalizza e per questo risulta difficile classificarlo in un contesto artistico».

Da Vinci: «La musica è arte, il rap è musica per cui noi facciamo arte. Ognuno ha qualcosa di diverso dentro di sé che riesce ad esprimere rendendolo unico e diverso da tutti gli altri».

Quando avete deciso che non vi bastava più solo ascoltarlo e amarlo in modo passivo, ma era giunto il momento di iniziare a fare rap come artisti?  

Venom: «Partiamo dal presupposto che io non ascoltavo rap e non ho mai scritto testi in rima, ma quando scopri che ciò che scrivi puoi comunicarlo agli altri inizi a dedicarti a lui in modo più intenso. Adesso ascolto il rap per migliorare il sound e tutto ciò che ci ruota intorno».

Ombra: «Il rap è entrato nella mia vita all’età di dodici anni però ero già entrato in contatto con la musica in quanto suono e suonavo la chitarra passando da un genere rock e metal alla cultura hip-hop che riusciva a coniugare le mie due passioni: scrivere e fare musica».

Da Vinci: «Ho cominciato a praticare musica durate le scuole medie suonando la chitarra e scrivendo e cantando canzoni d’amore con un mio amico. Al liceo poi sono passato al rap, un genere più facile del pop e accessibile a tutti. Per me è una sorta di sfogo, un qualcosa di mio che voglio regalare agli altri; per questo faccio rap».

Siete stati aiutati da qualcuno per entrare in questo mondo? E vi siete ispirati a qualcuno?

Venom: «Io penso di parlare per tutti quando dico che, non essendo importanti e conosciuti, non abbiamo avuto nessun tipo di aiuto e supporto. Devi imparare tutto da solo. Ovviamente non puoi prendere spunto solo da un genere preciso, ma cerchi di prendere spunto dal migliore e da chi sembra dare il meglio. Adesso dobbiamo solo aspettare di diventare “qualcuno” per ricevere il sostegno che ci serve».

Da Vinci: «L’ispirazione si prende da tutto: da altri artisti e da altri generi, ma anche da luoghi particolari. Cambia a seconda del luogo in cui mi trovo e delle persone da cui sono circondato. Ho preso ispirazione non solo da altri rapper ma anche da altri generi come l’hip-hop».

Ombra: «Io ho sempre ascoltato tutti i generi musicali a partire dal pop al metal per finire con l’hip-hop cercando di creare una cosa mia. Ho unito questi generi così diversi per creare qualcosa di nuovo. Per fare ciò, come tutti, ho preso ispirazione da personaggi famosi in quanto ritengo impossibile partire senza una vera base».

Infine ringraziamo Lorenzo Di Cosmo, Leonardo Fiorini e Alessandro Ursillo per la disponibilità concessaci e auguriamo il meglio a questi ragazzi per la loro carriera.

Nicoletta Coratti, Marika Giovannone

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Da Vinci

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Venom

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Ombra

 

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