L’intelligenza artificiale: il delicato rapporto tra computer e mente umana

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Recenti studi hanno messo in luce la capacità di un computer di svolgere meccanismi mentali

 

Per intelligenza artificiale (IA) si intende l’abilità  di un computer di svolgere funzioni e ragionamenti tipici della mente umana. Ci troviamo di fronte ad un argomento che suscita reazioni contrastanti: quella di chi sostiene che questa tecnologia sia l’inevitabile conseguenza del progresso, in grado di semplificarci enormemente la vita, e quella di chi la considera la causa di un terrificante futuro nel quale le macchine sostituiranno gli umani come specie dominante del pianeta. Questo tema è stato già affrontato nel mondo del cinema: basti pensare a film come Terminator , Matrix e Io Robot che ci hanno mostrato rappresentazioni spettacolari ma che hanno anche creato nel pubblico un’idea distorta.
Come interferisce l’IA nella nostra vita quotidiana? Per esempio, quando utilizziamo Gmail: Google sfrutta l’IA per identificare lo spam nella posta elettronica o anche per effettuare traduzioni non eccessivamente “meccaniche” su Google Traduttore. Anche quando impartiamo un ordine vocale  su uno smartphone o su un navigatore digitale interagiamo con una intelligenza artificiale. Ma un computer non potrà mai essere equivalente ad una mente umana, potrà solo simulare alcuni processi cognitivi umani senza riuscire a riprodurli nella loro totale complessità. Infatti l’idea che l’IA sia un modo per permettere ad un computer di ragionare come farebbe un essere umano ma con una capacità di calcolo incredibilmente superiore, è errata almeno in parte. Come afferma John McCarthy della Stanford University “L’intelligenza coinvolge dei meccanismi mentali, e la ricerca sull’IA ha scoperto come farne svolgere alcuni ai computer, ma non tutti”.
Qual è quindi l’atteggiamento corretto nei confronti dell’intelligenza artificiale? Dobbiamo incentivarla o dobbiamo temerla? Entrambe le cose.
Incentivarla significa aprire scenari nuovi a livello tecnologico e garantire, quindi, all’uomo un miglioramento della qualità della vita.
Temerla, se essa tenta di prendere il sopravvento su quegli aspetti specifici della mente umana (immaginazione, fantasia, sentimento…) che impediscono alla nostra vita di diventare eccessivamente tecnologica.

Antonio Pantanella

 

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